top of page

MORIRE D'AMORE, SECONDO ATTO INEVITABILE: MORIRE.

 

In questo montaggio la reminiscenza, il trauma, la perdita e l'impossibilità di comunicare saranno visti attraverso sei personaggi: Gladis (la madre di Luis), Dieguito ed Esteban (i suoi fratelli), Raúl (il suo vicino di casa), Olga (amica di famiglia) e Leonardo (il compagno di Luis), che si incontrano per salutarlo, poiché questo giovane è appena morto in circostanze confuse. Saranno inoltre accompagnati ogni notte da 25 persone che sono immerse nel dolore e nella perdita di questa famiglia che è costretta dalle sue poche risorse economiche ad improvvisare una sala di veglia in mezzo alla propria casa.

Ignoranza, evasione, isolamento all'interno del nucleo familiare, intolleranza di fronte alla differenza, tabù di fronte al corpo, morte, preferenze sessuali, malattia; sono comportamenti e situazioni che in alcuni settori della popolazione sono amplificati dalla mancanza di accesso all'informazione e da modelli morali, religiosi e culturali imposti ed ereditati, deformati dal tempo. Sono questi gli assi tematici che la messa in scena cerca di esplorare incorniciata dal rito funebre di una veglia funebre.

Si esibiscono: Carmenza Cossio, Juanita Cetina, Daniel Diaza, Miguel Gonzáles, Erick Joel Rodríguez, Juan Pablo Acosta, Juan Pablo Urrego, Fernando de la Pava.

Testo e regia: Jorge Hugo Marin

Assistente alla regia: Fernando de la Pava.

 

STAMPA:
logo la maldita vanidad teatro
bottom of page